
10 Giu OFFICINE MARCONI
In un’officina, luogo dell’opifex, dell’artigiano, il fare scandisce le ore, i minuti, i secondi: è un fare progettuale, in cui la dimensione concreta del lavoro si poggia sulla cultura, sul pensiero, sulla risposta ad un bisogno, a un problema. In certi momenti anche la scuola può diventare spazio operativo: l’ingegno diventa allora generativo, e ancora risuona l’etimo latino da gigno; il mondo di carta incontra il mondo.
Officine Marconi, la festa di fine anno, ormai tradizione consolidata nella nostra scuola, è uno di questi. Mercoledì 4 giugno, dalle 17 alle 23, nella storica sede di Via Benassi, il Marconi si è trasformato in un grande laboratorio, in una scuola che si incontra per raccontarsi, che prova a rappresentare se stessa e le sue tante anime: operosità, idee, umanità, mondo. Sfilano negli splendidi spazi del Liceo Linguistico energie multiformi, sorprese inaspettate, viaggi sognati, interpretazioni artistiche di musicisti ed attori per un giorno, opportunità che diventano realtà. Nei laboratori che ospitano narratori inaspettati si incontrano tante persone diverse, le tante cose accadute in un anno, le tante voci che sanno rappresentare con immagini ed entusiasmi il sapore delle tante diverse attività che i si sommano per diventare un unico racconto.
Musica e Coro, Teatro, Laboratori Scientifici e umanistici, Esperienze Erasmus con scambi e viaggi studio, Comunicazione, Curvatura internazionale, Esperienze didattiche scolastiche ed extrascolastiche di vari ambiti, progetti delle classi vengono presentati dalla voce degli studenti. Coprotagonisti di una scuola che non rinuncia a tutti i suoi ruoli, principalmente quello di dare senso a ciò che accade ogni giorno. Studenti e docenti, dunque, protagonisti insieme di una giornata dedicata a tutto il lavoro di un anno. Officine è, in sintesi, il modo in cui il sapere si declina nell’umano che lo racconta e lo vive.
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