
10 Giu Erasmus, Parma-Libourne, Libourne Parma. Racconti e foto di un viaggio
A settembre ho avuto la fortuna di partecipare al programma ERASMUS a Parma per due settimane. Questo soggiorno in Italia è stato per me una vera rivelazione. Condividere la vita quotidiana, le abitudini e i momenti con la mia famiglia ospitante è stata una delle esperienze più arricchenti della mia vita. Per questo motivo, desidero ringraziare di cuore il Liceo Marconi e i suoi studenti per l’accoglienza calorosa. Porterò per sempre con me questi ricordi. ( Clara Sentuc Lycée Montesquieu LIBOURNE)
L’esperienza Erasmus a Parma, in corrispondenza con Francesca Cortecci è stata per me assolutamente memorabile. Sono stato accolto benissimo a Parma dalla famiglia, ho mangiato eccezionalmente bene e viaggiare in un paese a contatto con una famiglia locale è arricchente sotto tutti gli aspetti: culturale, linguistico e sociale. È stato anche un piacere dare il benvenuto a Francesca in Francia, a Libourne, per farle conoscere la nostra cultura e la nostra regione, come aveva fatto così bene quando sono arrivato a settembre.
Sono grato per questa esperienza e mi fa solo venire voglia di ripeterla. (Antonin Delpla, Lycée Montesquieu LIBOURNE)
Cette année, j’ai eu la chance de partir 12 jours à Parme, en Italie, grâce au programme Erasmus+. C’était une expérience incroyable que je garderai en souvenir toute ma vie. J’ai découvert une nouvelle culture, un autre mode de vie, et surtout, j’ai fait une très belle rencontre avec ma correspondante italienne. On s’est tout de suite bien entendues et on a prévu de rester en contact même après le voyage. Ce séjour m’a aussi permis de découvrir le système éducatif italien, que j’ai pu comparer avec celui de la France. C’était super intéressant de voir les différences dans les cours, les horaires, et la relation avec les profs. Ce voyage m’a vraiment marqué, j’en garde des souvenirs inoubliables, à la fois humains et culturels. (Lucile de Labarre, Lycée Montesquieu LIBOURNE)
È stata un’avventura linguistica ed un’apertura al mondo per i ragazzi : una scoperta di un’altra cultura e di giovani stranieri che in fondo non sono così diversi.
Per noi insegnanti anche è una bellissima esperienza dove la parola insegnare diventa accompagnare per imparare insieme.
Complimenti ai ragazzi ed ai genitori. (Marina Sicard, docente Lycée Montesquieu LIBOURNE)
Consiglio l’esperienza dello scambio a chiunque abbia la possibilità di ospitare qualcuno in casa propria. Io non ho fratelli ed ero molto curiosa di condividere gli spazi, le attività, le giornate in generale con qualcuno. Clara è stata proprio come un membro della famiglia: si è sentita da subito a suo agio, ed ha recepito con entusiasmo tutto ciò che abbiamo fatto insieme: frequentare la nostra scuola, visitare la nostra città e Moderna, apprezzare la nostra arte e la nostra cucina, chiacchierare di tutto durante la cena. Ed è stato altrettanto stimolante essere ospite a Libourne. La sua famiglia è stata molto accogliente, abbiamo visitato le dune più alte d’Europa e la splendida città di Bordeaux, inoltre abbiamo potuto conoscere un modo diverso di vivere la scuola, che si articola in un tempo pieno ma con spazi di studio e di svago che non rendono affatto faticoso lo scorrere di tante ore. Oltre a tutto questo, quello che ha arricchito in senso assoluto questa esperienza, è il sentimento di amicizia che si è instaurato con Clara, Lucile e Antonin: in un periodo di tempo relativamente breve, siamo riusciti, tutti e sei, a costruire un piccolo bagaglio di ricordi che ci porteremo con noi negli anni e che ci siamo promessi di arricchire rincontrandoci ancora e ancora…(
Daria Ravanetti 4 O /Q).
Il soggiorno a Libourne è stata la mia prima esperienza di scambio: bella ed intensa, oltre ogni mia aspettativa.
Sono stata accolta da una famiglia molto unita e disponibile, che mi ha fatto sentire subito a casa. Inoltre, ho conosciuto ragazzi gentilissimi e altrettanto simpatici, con cui ho condiviso gite, risate e anche la scuola. Quest’ultima era molto diversa dalla nostra: decisamente più semplice, ma al tempo stesso ricca di indirizzi.
Durante il soggiorno, abbiamo avuto modo di conoscere anche la professoressa Marina, che è stata molto disponibile con noi e ci ha accompagnate in varie attività.
Di questa esperienza porto con me tantissimi bei ricordi, ma anche tanta nostalgia, segno di quanto sia stata per me significativa e speciale (Francesca Cortecci 4 O /Q).
A marzo di quest’anno, io e due mie compagne abbiamo trascorso due settimane a casa dei nostri corrispondenti a Libourne, lontani chilometri dalle nostre case. Ci hanno accolti come membri della famiglia, come noi li abbiamo accolti, e ci siamo sentiti subito a nostro agio. È stata un’esperienza veramente stupenda che terremo nei nostri cuori per sempre e speriamo che sarà così anche per le corrispondenti future (Isabella Martines 4 O /Q).
È così che mi piace pensare all’esperienza che ha coinvolto mia figlia Daria e le sue amiche di classe, Francesca e Isabella, e i tre ragazzi di Libourne, Antonin, Clara e Lucile. Clara ha fatto parte della nostra famiglia per 10 giorni, è entrata nella nostra casa con grande spirito di osservazione, naturalezza e simpatia, trovando rapidamente il suo posto non solo nel contesto famigliare ma anche nei nostri cuori. Più facile forse è stato per Daria raggiungerla: ad accoglierla c’era un viso già noto e quelli che non aveva ancora visto li aveva conosciuti tramite il racconto di Clara, compreso il suo gattone che per 10 giorni ha dormito “acciambellato” sul suo letto. È difficile sintetizzare in poche parole la valanga di emozioni che un’esperienza così immersiva regala, ma la parola “scambio” rende bene l’idea: fa pensare alla reciprocità, alla condivisione, all’apertura e alla generosità. Non si tratta solo della scoperta di una vita parallela alla propria, dove luoghi, esperienze, cibi, relazioni, impegni sono diversi ma comunque uguali ai propri, ma è l’occasione per custodire dentro di sé una parte di quel mondo, scambiandola con una parte del proprio, senza però perdere nulla, anzi arricchendosi reciprocamente.
È per questo che il saluto porta con sé la promessa di un nuovo viaggio di andata e ritorno (Filomena Tito, mamma di Daria Ravanetti).
E’ veramente difficile riassumere in poche parole tutti gli aspetti positivi di questa esperienza.
Per noi questo progetto è stato FAMIGLIA:
si sono aperte le porte delle nostre case;
si sono condivisi i luoghi degli affetti più profondi e momenti di autentica convivialita’, senza preoccuparci delle barriere linguistiche;
si è accolto un ragazzo straniero sentendone poi improvvisamente la mancanza, così come dell’intero gruppo.
Abbiamo, poi, affidato serenamente nostra figlia alla Famiglia francese, certi che li’ avrebbe trovato un luogo altrettanto sicuro ed accogliente.
Così è stato.
La nostra gratitudine è infinita.
Grazie a tutti voi, a Marina e alle Famiglie ospitanti per aver contribuito a questo straordinario percorso di vita.
Un particolare pensiero a questi ragazzi, tutti delle bellissime persone che con la loro unicità e gioia hanno reso questo progetto un vero successo.
Vive la France e Vive l’Italie (Annamaria Calvi, mamma di Francesca Cortecci).